sabato 6 ottobre 2012

Tiro al bersagio: campagna stampa contro Cuba

una trentina di ore fa era stata arrestata la blogger cubana Yoani Sanchez: pare volesse partecipare al processo che vede imputato per omicidio un esponente del PP spagnolo, Angel Carromero, coinvolto in un incidente d'auto in cui hanno perso la vita due "dissidenti" cubani, ma il rischio era che la sua partecipazione al processo si trasformasse in una sorta di show contro il governo cubano.
Fosse accaduto in un altro stato, gente così sarebbe stata definita "sovversiva insurrezionalista", ma se succede a Cuba diventano "dissidenti": quale stato permette a chicchessia di minare le basi su cui è fondato? Direi nessuno. Ma per Cuba questo diritto non vale.

In buona sostanza è nuovamente partita la campagna della stampa mondiale contro l'isola caraibica, fatta prima di informazioni mendaci sui casi di colera, poi di subdole insinuazioni sull'incidente in cui è imputato Carromero con la stampa internazionale che già vedeva oscuri disegni dei servizi segreti cubani, poi ancora il polverone sui giornalisti italiani che, spacciandosi per turisti (quindi dichiarando il falso per varcare la frontiera), indagavano su un caso di omicidio avvenuto in Italia in cui tra i sospettati c'è un cittadino cubano.

Ora, come previsto, a processo terminato la Sanchez è stata liberata e potrà tornare come sempre a scrivere le sue opinioni sul suo blog e farsi intervistare indisturbata per le strade de l'Havana dai media europei e americani. 
Tutto questo mentre gli US
A hanno inserito nuovamente Cuba tra gli stati "canaglia", ovvero quelli che sono considerati vicini o fiancheggiatori del terrorismo internazionale. Dimenticando il piccolo particolae che non solo Cuba non appoggia e non ha mai appoggiato alcun terrorista, ma che negli anni ha subito numerosi attentati sul proprio territorio, organizzati negli USA dai cosiddetti "dissidenti" (ma in realtà veri e propri terroristi), che hanno fatto registrare migliaia di morti.
Non è necessario essere comunisti o castristi per capire che si tratta di fango gettato sopra un'intera nazione.


Scusatemi, ma io non intendo partecipare a questo tiro al bersaglio ai danni, oltretutto, di uno stato da oltre 50 anni sotto un embargo ingiusto e crudele...